Un altro aquilone è volato....

E' da un po' che non scrivo...questo non significa che io non stia facendo niente. Diciamo che gennaio per noi è stato caratterizzato da un grande cambiamento: il Koala ha compiuto 3 anni ed ha cominciato la scuola materna insieme alla sorella. Abbiamo fatto un inserimento molto veloce e tranquillo. Pensavo, essendo molto attaccato a me, avrebbe fatto pianti isterici e sceneggiate, invece sono rimasta spiazzata. La sua calma e la sua voglia quotidiana di andare a scuola, quando puntualmente ogni mattina già alle 7.00 mi dice "mamma andiamo a scuola!!! Daiiiii!!!!" mi ha letteralmente destabilizzato. Se n'è andato...anche lui, anche il piu' piccolo. Stiamo trovando una nuova organizzazione familiare: visto che al mattino la casa è libera sia io che mio marito possiamo lavorare entrambi al mattino ed essere quindi a casa tutti insieme al pomeriggio. Certo, questo è un bel vantaggio e una cosa positiva, ma devo ancora abituarmi all'idea che anche io mio Koala sia diventato indipendente. Addio al ciuccio, addio al pannolino, va a scuola, si veste da solo, si lava da solo, si è fatto degli amici. Questo è il compito di noi genitori, crescere i figli, insegnare loro a diventar grandi, saperli lasciare andare quando è ora, ma rimanere sempre in allerta in caso chiedano il nostro aiuto. Io a questo passaggio non ero preparata. Ero preparata a lasciarlo andare, ma da un lato speravo si sarebbe girato indietro, chiedendo il mio aiuto, un abbraccio, un conforto. Invece no, questo non è accaduto. E' entrato in classe, fin dal primo giorno, si è seduto accanto a sua sorella e ha cominciato a giocare. Io mi sono allonatanata, lui non si è nemmeno voltato, non ha cercato il mio sguardo, il mio saluto. Destabilizzata. Completamente. Così in questi giorni, piu' che mai, mi risuona nella mente questa poesia di Erna Bombeck...così realisticamente vera da far paura.


I figli sono come gli aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato…
Come gli aquiloni, essi finiscono a terra…
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
che presto impareranno a volare.
Infine sono in aria:
gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.
E a ogni metro di corda
che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia
e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno
l’aquilone si allontana sempre più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,
come è giusto che sia, libera e sola.
Allora soltanto saprai 
di aver assolto il tuo compito.  




Buon inizio, buon viaggio amore mio!

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