Un orto sul balcone. Prima parte.

Il Capitano a scuola sta studiando gli essere viventi e gli esseri non viventi. Gli risultava un po' difficile capire come una pianta possa essere considera un essere vivente. "Mamma gli esseri viventi nascono, si nutrono e muoiono....le piante non si nutrono e non muoiono". "Le piante si nutrono, non di pastasciutta certo, ma di acqua che è quella che serve loro per farle crescere belle verdi e permette loro di produrre fiori e frutti". Tutto è partito da qui, da una semplice riflessione. 
Vista la primavera, vista la voglia di stare all'aria aperta, visto il mio balcone ancora sporglio, ho deciso di agevolare e approfondire il discorso delle piante, costruendo insieme ai bambini, un orto sul balcone (non avendo il giardino...si fa come si puo'!). 
Penso sia un modo semplice, non troppo impegnativo e invece molto utile e affascinante per scoprire la magia della vita. L'orto dà soddisfazione perchè vedi crescere giorno dopo giorno una piantina, poi i frutti, sapendo che tutto questo è avvenuto grazie ad un semino e alle tue cure. 
Ed è anche un modo per responsabilizzare i bambini: la piantina non cresce da sola se non la si innaffia regolarmente, la piantina si secca e si brucia se la si lascia al sole cocente, i frutti non nascono se c'è troppa ombra. E' quindi un modo per insegnare ai bambini pazienza e costanza. 
In piu' il bambino potrebbe essere invogliato a mangiare le verdure che lui stess,o con tanta cura, ha fatto crescere (questo vale soprattutto per i bimbi che non amano le verdure...non i miei..che invece mangerebbero solo quelle). 

Prima di cominciare ricordiamo che:

- Fare l'orto è un modo per stare insieme, per imparare qualcosa di nuovo, per prendersi tempo e avvicinare i bambini (ma anche noi stessi) alla natura. Deve essere preso come un divertimento, come un gioco. Non importa se qualcosa non va come deve andare: in questo caso cercheremo di capire dove si è sbagliato e ci riproveremo. Senza rimproveri. E' un'esperienza educativa e sarà sicuramente appresa meglio se il bambino la vive in libertà senza il terrore di sbagliare.

- L'esperienza comincia già in negozio o nel vivaio. Facciamo segliere ai bambini (in base ai loro gusti) quale seme o piantina coltivare, dando loro pero' una rosa di possibilità "fattibili". Se il bambino mi vuole seminare un'anguria sul balcone o un ortaggio particolarmente delicato di cure, la cosa diventa improbabile e si rischia di rimanere delusi. Per cominciare si prestano molto bene tutte le erbe aromatiche (salvia, origano, timo, basilico, prezzemolo); ma anche la rucola o la lattuga; i pomodori e le zucchine. E poi tra la frutta....le fragole! (a chi non piacciono?!)

- Per fare l'orto è necessario sporcarsi, quindi per evitare discussioni inutili, vestiamo i bambini con tute e magliettine a cui non teniamo particolarmente. Se vestiamo nostra figlia con collant bianchi, un vestitino in stile "comunione" e delle ballerine non possiamo poi pretendere che alla fine dell'opera sia ancora tutta bella pulita. 

- Ricordiamo che abbiamo a che fare con i bambini. Non dobbiamo creare un'opera d'arte o un giardino botanico. L'orto in balcone deve diventare un momento di condivizione e coinvolgimento. Teniamo a mente che i bambini possono avere tempi di attenzione brevi, per cui spieghiamo loro per bene tutti i vari passaggi, ma se notiamo che cominciano ad annoiarsi passiamo al sodo. 

- L'esperienza della coltivazione puo' essere poi portata anche in tavola. Una volta che avremo le nostre verdurine facciamoci aiutare dai bambini a preparare piatti succulenti. 








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