Un altro venerdì del libro tutto per me

Questa settimana mi sono concessa il lusso di leggere, tutto d'un fiato, il romanzo "La solitudine dei numeri primi" scritto da Paolo Giordano e edito da Mondadori.
Un libro di cui si è tanto sentito parlare o in modo estremamente positivo o in modo estremamente negativo, per il premio strega che ha vinto, per quel film (che non ho visto) che ha fatto tanto discutere. Un libro che mi ha sempre incuriosita per il suo titolo.
 
Il libro tratta la storia di due ragazzi, all'apparenza normali e all'apparenza molto diversi tra loro, ma che in realtà condividono un'infanzia difficile, provata da episodi traumatici che segneranno per sempre le loro vite.
Alice da piccola è costretta dal padre a frequentare la scuola di sci, che lei odia. Un giorno, stanca della situazione, si allontana dal gruppo, si perde nella nebbia, cade in un  dirupo e da lì rimarrà per sempre zoppa.
Mattia è un bambino molto intelligente che ha una sorella gemella con un grave ritardo mentale. Un giorno, per poter andare liberamente, senza il "peso" della sorella addosso, ad una festa di compleanno, abbandona la sorella in un parco, con la promessa che lei starà lì buona, ferma ad aspettarlo. Di ritorno dalla festa Mattia non trova piu' la sorella e in lui rimarrà per sempre il senso di colpa di averla fatta morire.
Da quel giorno e per tutto il periodo dell'adolescenza e dell'età adulta Alice e Mattia dovranno fare i conti con quelle cicatrici subite nell'infanzia e mai rimarginate totalmente. 'autore racconta in maniera molto profonda e realistica le vite di questi due ragazzi che si sentono diversi dai loro coetanei, soli con un dolore sulle spalle che non possono condividere con nessuno.
Alice diventerà anoressica, Mattia autolesionista.
Due adolescenti che vorrebbero diventare trasparenti, sparire nel nulla, per dimenticare e liberarsi del dolore tanto grande che si portano dentro. Due ragazzi, che proprio negli anni della gioia e della spensieratezza, fanno i conti con la solitudine.
Le vite di Mattia e Alice si incontreranno casualmente, si intrecceranno e saranno vicine, ma mai abbastanza per toccarsi. Come i numeri primi gemelli, divisibili solo per sé stessi e per uno . Come l'11 e il 13; il 17 e il 19: numeri primi separati da un unico numero. Così le anime di  Alice e Mattia rimarranno legate per tutta la vita, ma mai vicine abbastanza, perché la solitudine, che lavora nei loro cuori ormai da troppo tempo, avrà la meglio.
 
Questo libro puo' essere letto, superficialmente, come un paio di storie adolescenziali difficili, ma chi si è avvicinato in maniera diretta o indiretta a queste problematiche riesce a lasciarsi trasportare dalle emozioni, dalle paure, dal senso di vuoto e solitudine, dalla rabbia, dall'incapacità di voltare pagina, di dire basta.
Son sincera, non mi sarei aspettata, dallo scrittore, nel suo esordio, un romanzo tanto carico di emozioni vere, sincere, che ti rimangono nel cuore. E' uno di quei pochi libri che leggi tutto in una volta, poi quando lo hai finito ricominci dall'inizio e ti soffermi sulle frasi, sulle parole, sulle sensazioni che trasmette; uno di quei libri che potrei leggere e rileggere centinaia di volte.
 
 

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